Il turismo è l'industria più importante di questo secolo, perché muove persone e capitali, impone infrastrutture, sconvolge e ridisegna l'architettura e la topografia delle città. Perché guardiamo con sufficienza chi si scatta un selfie davanti alla Torre di Pisa, attribuendogli lo stereotipo del turista? Siamo poi così diversi da quel turista quando andiamo in vacanza a Parigi, a New York o a Tokyo, sentendoci dei viaggiatori mentre ci affanniamo a visitare tutti i monumenti "imperdibili"? Per rispondere, d'Eramo ripercorre le origini del fenomeno turistico, ne segue l'evoluzione fino ai giorni nostri. Con un percorso che si sviluppa su tutto il mappamondo, smaschera la dialettica del nostro tempo e getta luce sul significato del turismo nella nostra esistenza sociale. E, in questa nuova edizione aggiornata, riflette sulle conseguenze della prima pandemia dall'avvento dell'industria turistica, le sue ripercussioni sul settore e tutti gli aspetti critici che questa situazione eccezionale ha evidenziato. Senza mancare di metterne in evidenza i cortocircuiti rivelatori, perché "anche nel primo lockdown, quando stavamo vivendo un'esperienza senza precedenti, il turismo guidava il nostro sguardo".