Questo eccezionale documento in forma di narrazione parte con una marcia (la "Marcia per la Sicilia occidentale" del marzo del 1967 capitanata da Danilo Dolci) e si intreccia con la storia di un terremoto (quello del Belice, nella notte tra il 14 e 15 gennaio 1968). Paradossale leitmotiv è la lotta per i diritti civili contro uno "Stato illegale", che dalle promesse di sostegno alle popolazioni sconvolte dal sisma passa alle maniere forti (l'abitudine alle cariche poliziesche contro i terremotati in piazza Montecitorio inizia così), per poi rapidamente dimenticare e dare via libera alla speculazione edilizia, con la complicità della mafia.