Non esiste oggi settore dell'economia che non sia stato chiamato a rivedere processi, modelli di business, canali di approvvigionamento e di vendita, a fronte della diffusione delle nuove tecnologie e delle opportunità della data economy. I "capitalisti della sorveglianza", mettendo in collegamento le informazioni estratte dai "dispositivi intelligenti" e attraverso una profonda attività di profilazione, sono in grado di ricavare conoscenza (un surplus comportamentale) e approfittare delle munifiche occasioni provenienti dal targeted advertising e dall'«inquietante» mondo del neuromarketing. In tale scenario, e al cospetto di una rivoluzione digitale spinta anche dalla "retorica dell'inevitabilismo", il diritto deve continuare a svolgere la propria funzione ordinante e regolatrice, al fine di assicurare il necessario bilanciamento tra progresso tecnologico e tutela dell'individuo rispetto, in particolare, al suo diritto all'autodeterminazione. I diversi contributi raccolti nel volume intendono per l'appunto offrire al lettore, anche attraverso una disamina dei più recenti provvedimenti normativi e il riferimento agli arresti giurisprudenziali più significativi, occasioni di riflessione sul complesso (e virtuoso) equilibrio tra persona e mercato, al cospetto di una società (sempre più) digitale.