A lungo il capitalismo si è fondato sull'assunto della rigida separazione tra sfera della produzione e sfera della riproduzione sociale, relegando la seconda a fare da serbatoio di valore non remunerato della prima. Su fronti opposti, le teorie e i movimenti transfemministi e l'affermarsi di un modello di governo economico di tipo neoliberale hanno oggi messo in fibrillazione questo rapporto. Nella società della precarietà diffusa e della crisi irreversibile dell'istituzione salariale, il tempo di lavoro e la logica del valore di scambio si diffondono a tal punto che l'intera vita ne viene contaminata, finendo per rendere pressoché indistinguibili le diverse temporalità della vita sociale. Al contempo, la crisi ecologica mostra i limiti di un modello di sviluppo basato e sulla supremazia dell'homo sapiens (maschio, cis-etero, bianco, occidentale, ricco), e sul controllo e lo sfruttamento delle risorse naturali e del non umano in generale. A partire da un intenso dialogo con importanti studiose femministe e transfemministe di diversa estrazione teorica (Angela Balzano, Stefania Barca, Alisa Del Re, Sara Farris, Silvia Federici, Alessandra Mezzadri, Cristina Morini, Federica Timeto e Sale Sirigu) i capitoli di questo volume provano a immaginare la possibilità di una temporalità sociale che sia capace di sottrarsi agli imperativi della valorizzazione capitalistica. In altre parole, questo volume prova a riflettere su cosa significhi produrre, riprodurre e vivere insieme, su come sia possibile costruire un processo di sperimentazione e ricerca sociale per dare vita, a partire dai concetti fondamentali di "forze di riproduzione" e "cura", a una nuova prospettiva di liberazione dallo sfruttamento.