Quanto sono diffuse le pratiche criminali e corruttive nell'ambito della cooperazione sociale? In che modo i nuovi assetti dell'economia sociale possono favorirle? A dispetto dell'eco mediatica provocata da alcune vicende giudiziarie - dall'inchiesta Mafia Capitale a quella sulla famiglia del parlamentare Aboubakar Soumahoro - la ricerca sociale ha dedicato fin qui poca attenzione a questi problemi. Frutto di una ricerca collettiva, il volume affronta, in una prospettiva socio-antropologica, il rapporto tra cooperazione sociale e criminalità alla luce delle più generali trasformazioni del Terzo settore, indagando il ruolo giocato dalla politica e dai processi di finanziarizzazione dell'economia non profit. A partire da due ampi studi di caso condotti in Campania e in Veneto, la ricerca analizza l'operato di gruppi criminali in diversi settori, tenendo conto della differente evoluzione storica della cooperazione sociale nelle due regioni. Sono inoltre esaminati i processi di criminalizzazione di alcuni ambiti dell'economia sociale che producono un dibattito pubblico fortemente polarizzato, dalla gestione dei rifiuti all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Prefazione di Rocco Sciarrone. Postfazione di Sandro Busso.