Dal 1951 a oggi, la montagna è stata vittima di spopolamento, abbandono e disinteresse. Se la popolazione italiana negli ultimi settanta anni è cresciuta di circa dodici milioni di persone, la montagna ne ha perse un milione. Le previsioni suggeriscono che entro il 2080 la popolazione montana si ridurrà del cinquanta per cento e il numero degli anziani e dei vecchi supererà di gran lunga quello dei giovani residenti. Il volume, oltre a mettere in evidenza le difficoltà economiche, demografiche e sociali affrontate dalle comunità delle terre alte, cerca di proporre delle possibili contromisure per evitare l'abbandono di territori ricchi di storia, cultura, biodiversità e risorse ambientali. Tali raccomandazioni sono il frutto di un dialogo tra differenti approcci disciplinari, da quello demografico e sociologico a quello giuridico e aziendale, e suggeriscono alcune idee di immediata attuabilità.