Questo libro intende costituire un'occasione di dialogo internazionale fra studiosi che riconoscono nella guerra una questione inevitabilmente comparatistica, fornendo una vasta panoramica delle possibili declinazioni e rappresentazioni dell'altro, inteso tanto come der Andere che come das Andere, all'interno delle diverse narrazioni della guerra degli ultimi cento anni. Si spazia così dalla figura del nemico (interno ed esterno, hostis e inimicus, fratello, doppio e assassino) alla dimensione collettiva e corale del "noi", dalla rappresentazione del corpo e della donna al trauma individuale e allo choc tecnologico, sino al "grande altro" della morte, al fine di avvicinare e interrogare la perturbante socialità ed enigmaticità dell'evento bellico. L'esperienza dell'altro, per dirla con Merleau-Ponty, determina tanto una "specificazione del problema dell'io" quanto una elaborazione del "problema del mondo". Concetti che qui si è cercato di indagare allo scopo di penetrare più a fondo la dimensione culturale, simbolica, antropologica e ideologica della guerra, nonché i rapporti fra guerra, individuo e società.