Sul finire del secolo scorso, scienziati sociali, analisti politici, filantropi e politici americani furono ossessionati da un nuovo gruppo temibile e misterioso che si diceva stesse devastando il ghetto: l'underclass. Ben presto questo spauracchio urbano e il suo immaginario demoniaco furono esportati nel Regno Unito e nell'Europa continentale, suscitando interesse nello studio internazionale dell'esclusione nella metropoli postindustriale. L'autore analizza le cause dell'improvvisa irruzione, della circolazione accelerata e della brusca evaporazione della underclass dal dibattito pubblico e riflette sulle implicazioni per l'epistemologia sociale della marginalità urbana.