E se per una volta fosse la cultura occidentale ad essere «oggetto di studio antropologico» da parte del capo tribù di un villaggio samoano? Il Papalagi («uomo bianco») è infatti un trattato etnologico sulla tribù dei Bianchi, esilarante e atroce, lasciatoci dal capo tribù Tuiavii di Tiavea il quale, compiuto un viaggio in Europa in compagnia dell'amico Erich Scheurmann a cui affiderà le sue parole agli inizi del Novecento, ritornato tra la sua gente, cerca di spiegare loro la sua sbalordita pessima impressione che su di lui ha avuto l'Occidente, con le insensate abitudini degli uomini che lo abitano, le follie generali di cui è impregnata questa «civiltà superiore» e la spesso ridicola e surreale esistenza di coloro che lo abitano. Questo trattato è uno specchio deformante in cui ognuno di noi potrà facilmente riconoscere le tare e le deliranti manie del nostro mondo votato ad una catastrofe di civiltà che stava già tutta nelle parole Tuiavii di Tiavea. Uno sguardo di cui far tesoro per una in vita di una trasvalutazione dei valori più che mai necessaria. In accompagnamento al volume un inedito saggio di Bronislaw Malinowski sulla «caccia agli spiriti» degli abitanti dei mari del sud, che fornisce uno specchio ulteriore e aiuterà la messa in prospettiva dell'incontro tra questi due mondi.