I manufatti in pietra che si possono ammirare lungo sentieri ormai poco battuti rappresentano occasioni di conoscenza e di riflessione sul rapporto tra uomo e natura, sul paesaggio, sulla cultura materiale, sulla storia, sull'etnografia e sull'architettura degli ambienti rurali e montani. Il documentario osserva e racconta alcuni di questi manufatti durante il periodo invernale, quando la natura che li avvolge appare spoglia e quasi immobile, rendendoli protagonisti meno invisibili. Nel 2018 l'Unesco ha iscritto "l'arte dei muri a secco" nella lista dei beni immateriali dichiarati Patrimonio dell'Umanità. Il cofanetto contiene il booklet "L'arte della pietra a secco in Trentino" di Antonio Sarzo.