Un cammino che parte da una narrazione lievemente fiabesca per spingersi sempre di più nell'indagine su di un remoto passato, tanto più affascinante quanto più remoto. Un tentativo di andare ancora più a fondo nelle radici, riprendendo fra l'altro recentissime teorie geologiche e archeologiche approfondite soprattutto negli Stati Uniti, secondo le quali tutti i popoli che occuparono anticamente questa regione, come molti altri che si spostarono in tempi lontani per l'Europa, discendevano da un'unica remota radice culturale, che qualcuno dice precedente il diluvio, e dall'antica inconscia memoria del grande albero de primigenio giardino. Così l'albero o il ramo ornati di nastri colorati di tante nostre feste popolari, come la gentile chioccia di Mezzomerico che custodisce i tesori e che scende in tutta la penisola fino alle grotte di Alcantara o come il drago prima gentile e poi feroce che abita le montagne non sarebbero che il relitto di una narrazione allegorica della comparsa dell'uomo, che abbia o non abbia la "lunga barba" dei seguaci di Odino.