Questo libro non è un'apologia di Vladimir Putin. L'entrata "a gamba tesa" di Putin è una opportunità: diventa uno spunto di riflessione per noi Europei sul ruolo che abbiamo nel panorama internazionale e sulla nostra identità. È un monito a recuperare quelle tradizioni, quella cultura, quegli ideali comuni che ci identificano come Europei e che ci distinguono da tutti gli altri. Se non torniamo a credere nei grandi valori e a riscoprire tradizioni e cultura, il nostro destino sarà ineluttabile: rimanere schiacciati tra l'Est e l'Ovest e forse anche sparire come razza europea.