La pandemia ha sospeso la normalità della vita. La spettacolare fiera mondiale della società moderna ha lasciato il posto a un drastico confinamento. Come uno stordito coro tragico, l'umanità europea sembra ammettere che è il momento di trarre delle lezioni sul mondo in cui si rispecchiava. Ma a che profondità si è disposti a cercarle? Quale presa di coscienza può oggi nuovamente sfuggirci? "Il gioco permanente con i limiti" è un saggio radicale sull'intrappolamento a cui rischiamo di abituarci. Invita a riesaminare la concezione stessa della "vita normale" moderna che la pandemia sembra aver smascherato. Arpad Szakolczai versa in queste pagine i frutti di una vita di riflessioni e la testimonianza personale dei giorni che hanno pietrificato le società e i pensieri. Un virus ha manifestato la distruttività di presupposti economici evidenti ed elusivi, l'astrattezza delle nostre generalizzazioni morali, la mendacità corruttrice di ciò che ci appare prestigioso. Ogni lettore è allora incoraggiato a cercare, in sé e attorno a sé, le condizioni concrete e la coscienza integra di una vita umana significativa. Ciò che importa davvero non può essere sostituito, sacrificato a un sistema, esposto a un gioco permanente con i limiti.