Un testo che invita a rileggere e rielaborare la storia delle comunità zingare con onestà intellettuale e senza attenuanti, al fine di guardare al futuro avendo gli "attrezzi" giusti per riconoscere gli errori compiuti e individuare percorsi nuovi che possano far bene a tutti. Soprattutto a chi il campo rom ancora lo subisce sia dentro che fuori, nel corpo e nella mente.