«L'on the road, il viaggio d'avventura condotto con mezzi disparati, facendo l'autostop, servendosi del bus, dell'aereo, a piedi, ha segnato di sé un'intera generazione, quella cui, anagraficamente, appartengo. Essa ha avuto, quali parole d'ordine, la critica della vita artificiale, dell'utilitarismo e del produttivismo dominanti nel mondo occidentale di ieri e dilaganti in quello globalizzato di oggi. Solo la riscoperta del "cuore avventuroso", di cui ha detto Ernst Jiinger, potrà restituire all'uomo europeo lo slancio vitale, la forza necessaria per salvarsi dall'obitorio prossimo venturo che la modernità consumista sta apparecchiando per le future generazioni.» (Giovanni Sessa)