Le figure dei nani e dei folletti, che si trovano nei vecchi poemi, nelle tradizioni antichissime dei popoli, nelle leggende sparse ancora adesso in ogni parte della terra, sono così strane nel loro aspetto soprannaturale, che mi hanno indotta a raccogliere con amore la parte più dilettevole della loro storia. Eccoli dunque innanzi a noi! Provengono dalle profondità della terra e del mare, dalle cime dei monti e dai boschi, dalle valli e dai laghi, dalle loro città misteriose e dalle povere case del volgo: escono dai fiori e scendono dal cielo: lasciano per noi i deserti del Polo o le foreste americane. Molti sono vestiti di luce o di gemme; altri, oscuri minatori o custodi di tesori, hanno le cappe grigie o nere, altri ancora hanno qualche cosa di satanico nelle lunghe vesti rosse. Fra essi non mancano i nani bianchi o verdi, i piccoli gobbi maligni o faceti; le facce orribili dei truci guardiani di belle fanciulle; i demonietti esperti nel mettere alla prova la pazienza dei poveri mortali; i fabbri minuscoli delle spade incantate, delle corazze sfavillanti, dei gioielli meravigliosi ambiti dalle dee.