Trenta storie, trenta ritratti di donne "forti" che in Italia sono state capaci di inventarsi, fuori dagli stereotipi e dalle banalizzazioni, una nuova vita, ripartendo dalle abilità e dalle compentenze che avrebbero voluto mettere a frutto nei propri paesi d'origine. Danijela, Tatia, Ursula e le altre lavoratrici di cui scrive Giusi Sammartino hanno creato per se stesse e per i propri cari un nuovo percorso di vita lontano dalle trappole e dai passi falsi in cui spesso cadono i migranti costretti a lasciare la propria casa in cerca di un "nuovo inizio" nel nostro Paese. Così, dopo una prima fase che le ha viste domestiche, badanti o semplicemente mogli e madri (giunte in Italia per ricongiungimento), queste donne si sono ricreate sarte, danzatrici, poetesse, pasticcere, cuoche, scrittrici, imprenditrici di se stesse e del proprio popolo. Le donne sono la parte più feconda dell'immigrazione in Italia e anche quella più numerosa (53% delle presenze). Le loro esistenze sono spesso legate a pregiudizi e stereotipi che le vogliono relegate in ruoli ancillari o di supporto. In questo volume, invece, storia dopo storia emergono vere e proprie imprenditrici di se stesse, coraggiose, ostinate e consapevoli dei loro obiettivi. L'introduzione di Piera Degli Esposti, attrice di lungo corso impegnata con forza a fianco dei migranti, rafforza la positività dei racconti, evidenziando l'aspetto gioiosamente vittorioso di queste straordinarie storie.