Le favole delle valli ladine si sono intrecciate con la vita semplice e spesso faticosa di tempi remoti, arricchendosi dei significati attinti dagli archetipi delle sue montagne, le Dolomiti. I loro valori sono il silenzio, la fatica, la generosità, il rigore, la durezza, la semplicità, la grandezza d'animo e l'elevazione di cuore e mente. Tutte sensazioni e valori tipici della cultura di montagna che dobbiamo fare nostri. Protagonista di favole e leggende è spesso il mondo degli spiriti elementali, grande presenza silenziosa della natura: spiriti delle acque, cascate, stagni e torrenti. Spiriti curiosi e benevoli, e a volte burloni e dispettosi, che vivono in simbiosi con la natura, nelle suggestioni dei nostri sentimenti. Secondo le antiche tradizioni popolari, inoltre, la natura è popolata da esseri invisibili, di materia sottile, conosciuti come elfi, fate, gnomi, folletti, ondine, anguane. Si è cristallizzato così un linguaggio di saggezza popolare mescolato ai miti e ai valori della vita. Così sono nate le leggende, tramandate fino a noi dai racconti dei nonni nella sera, nelle lunghe serate trascorse nella stube, o stua, vicino alla stufa o fornel.