In questi ultimi anni lo spinoso tema dello specismo, come argomento di dibattito, o come bersaglio verso cui indirizzare una proposta o un movimento volto a criticarne i principi, ha ricevuto una forte attenzione. Il saggio lo affronta nella speranza di renderlo il più riccamente pluralistico e di far emergere uno stile che sia riconoscibile perché frutto di condivisioni. È indispensabile quindi stanare le incongruenze e le incoerenze nascoste nelle maglie di un dibattito che pretende di sospendere l'antropocentrismo, rimanendo all'interno di una cornice umanistica. La critica allo specismo è innanzitutto una critica del paradigma umanistico, ovvero una proposizione di una filosofia postumanistica che sia liberazione dell'animale non umano dallo sfondo dove l'umanismo l'ha inchiodato. L'autore passa in rassegna le varie forme in cui l'antropocentrismo può manifestarsi e discute di retaggi specisti con cui l'umanismo si è trovato a dover fare i conti, confermandoli o mutandone l'accezione. Esamina lo specismo umanistico, mostrando come il passaggio a una filosofia postumanista possa risolvere molti dei nodi discriminativi che caratterizzano l'ideologia antropocentrica.