Per chi vuole compiere uno studio sulla società in cui siamo immersi, detta anche società delle piattaforme, vi sono due presupposti. Il primo è quello di avere dei modelli concettuali di riferimento delle nostre vite datificate: degli ordinatori teorici, che orientino l'osservazione di alcuni importanti fenomeni e delle possibili conseguenze del nostro quotidiano rapporto con piattaforme e algoritmi. Il secondo è quello di conoscere alcuni modelli metodologici utili a mettere in atto dei progetti di ricerca sui contenuti digitali e sul ruolo di prosumer (algoritmici) che ciascuno di noi ha, non sempre consapevolmente. Nella prima parte del volume si propone quindi una rilettura delle questioni principali relative agli utilizzi del flusso di dati che ininterrottamente rilasciamo attraverso le nostre pratiche d'uso delle piattaforme digitali, tanto come utenti e fruitori dei loro servizi quanto come produttori di contenuti. Ma di raccogliere dati si occupa anche il ricercatore: nella seconda parte del volume si offre dunque al lettore una riflessione sui metodi digitali e sugli approcci che possono essere utilizzati per analizzare tali contenuti, attraverso alcuni esempi di ricerche empiriche condotte. Il libro esorta ad avere uno sguardo critico sulla realtà sociale, che non vuol dire giudicare, bensì porsi delle domande, osservare, non dare per scontati certi fenomeni e cercare di comprendere proprio pratiche e processi che fanno parte del nostro quotidiano modo di vivere.