La libertà delle donne è sempre a rischio. Le migliori intenzioni, i migliori servizi, le migliori prassi possono diventare trappole in cui la libertà femminile si dissolve. Questo testo è il resoconto delle pratiche innovative messe in atto da un team di operatrici che hanno dato vita dal 2000 al 2016 al progetto Libera, il servizio istituzionale di accoglienza realizzato a Lecce contro lo sfruttamento delle donne, rese schiave, costrette a subire violenze sessuali e/o lavorative. Segregate, alcune seviziate, usate come oggetti, private della loro identità, spostate da una città all'altra, vendute. La concezione fondante del progetto si oppone alla visione tradizionale in base alla quale la violenza sulle donne riguarda le donne, la tratta riguarda le straniere, la prostituzione riguarda le prostitute, lo sfruttamento riguarda le povere; il tutto lontano da noi, dal nostro quotidiano. Il modello teorico e metodologico adottato dall'équipe di operatrici, tutta femminile e specificamente formata, ha messo al centro la pratica della relazione tra donne, una relazione nutriente che ha aiutato a prendere coscienza di sé. Donne che hanno aiutato altre donne a ribellarsi alla schiavitù, alla cultura della sottomissione e a riscattarsi, a ritrovare una propria dignità, una propria identità, una propria autonomia. E viene ripetutamente sottolineata la capacità trasformativa, creativa, che queste relazioni - in particolare tra le donne accolte dal progetto e le operatrici - hanno avuto. Il libro è un vademecum di resistenza e sopravvivenza femminista utile a chiunque pensi e sogni servizi pubblici e privati a orientamento di genere. Introduzione di Laura Gagliardi. Postfazione di Irene Strazzeri.