I modenesi sono stati descritti in tanti modi ma su di un aspetto vi è una certezza assoluta. Chi n'è mat, n'è 'd Mòdna. Chi non è matto, non è di Modena. Già nel Cinquecento Teofilo Folengo nel Baldus scriveva: "non modenesus eritcui non fantastica testa", non c'è modenese che non abbia una testa fantastica. È l'unica città nella quale il più stolto-scaltro dei contadini Sandròun una volta all'anno, il giovedì grasso, dal balcone del municipio racconta ai cittadini riuniti in Piazza Grande il mondo alla rovescia... follia, libertà, ironia, gioco... forse tutto questo insieme.