Può il dolore essere una strada per arrivare a una sessualità dissidente, altra, capace non solo di divertire ma anche di incarnare una nuova visione politica? E come si rapportano il dolore e il potere? Esiste la possibilità di parità in un rapporto in cui è prevista l'inflizione del dolore fisico? Nella prospettiva di un transfemminismo queer sex-positive che non vuole slegare l'esperienza dalla teoria e la politica dalla pratica, tanto nei contenuti quanto nella scrittura, Virginia Niri porta avanti l'indagine sulle relazioni nell'epoca contemporanea già portata avanti nei Saggi pop: partendo dall'autobiografia, l'autrice propone un "manuale teorico" per chi pratica e vorrebbe capire esattamente cosa sta facendo, per chi non pratica e vorrebbe iniziare, e per chi non ha intenzione di praticare ma vuole capire perché chi lo fa sembra divertirsi così tanto.