Quali sono oggi, in tempo di crisi economica e sociale, le prospettive delle professioni dello spazio pubblico? Di quali caratteristiche si devono dotare per interpretare i nuovi bisogni materiali e immateriali del presente? Partendo da questi interrogativi, il volume evidenzia una situazione paradossale: quanto maggiore è il bisogno di figure qualificate capaci di assicurare partecipazione alla sfera pubblica ed inclusione sociale in una epoca caratterizzata dalla crisi del welfare state e dalla deregolamentazione del lavoro, tanto minore è il loro riconoscimento professionale. Infatti, incremento della competizione economica, esaltazione dell'auto-realizzazione personale anche a discapito della produzione di legami sociali, e trasformazione di spazio e tempo dei consumi, grazie ai nuovi media, sono tutti fenomeni che sembrano rendere marginale proprio l'impiego dei saperi esperti orientati alla costruzione dello spazio pubblico. Risultato di una ricerca ad ampio raggio condotta nell'ambito di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale che ha visto la partecipazione di 6 Università italiane, il volume indaga sulla relazione tra percorso formativo, identità emergenti e condizioni di lavoro di educatori, assistenti sociali, progettisti, professionisti della comunicazione. Oltre a mettere sotto la lente d'ingrandimento tali fenomeni, il libro mira a fornire un'apertura verso nuovi profili delle professioni dello spazio pubblico e a ridefinire il loro posizionamento sociale in risposta a esigenze locali e globali emergenti.