«L'autore fa sua l'idea che i Greci avevano del Mito, considerato uno spazio aperto, un "topos" letterario libero che favorisse nuove prospettive di materia, forma, ideologia. Il libro è una raccolta di narrazioni con molteplici personaggi e vicende, che hanno in comune un nucleo centrale basato sulla realtà e trasfigurato nel racconto dalla fantasia dell'autore. Egli ha cercato di svelare attraverso la metafora il mistero della vita, dell'esistenza umana, scavando nelle pieghe più recondite dell'animo. [...]. Questo libro non venga confuso, non ne ha la pretesa, con una trattazione completa dei miti in Calabria di cui si può provare la presenza fin dai primordi. In un itinerario antropologico, Calabria: la Via del Mito, il suo autore ha recuperato i miti della presente raccolta, percorrendo luoghi abbandonati, borghi fantasma, case disabitate, chiese dirute, villaggi spopolati. Paradossalmente quel vuoto ha evocato nello scrittore immagini della vita che un tempo lo aveva riempito. [...]» (dalla Prefazione della Professoressa Maria Cristina Michienzi)