L'esaltazione occidentale della "presenza", di una razionalità lucida e di una piena autocoscienza, l'aspirazione a una visione oggettiva, chiara, distinta e incontrovertibile del reale, finiscono per corrodere le stesse basi della razionalità, della consapevolezza e della socialità. Queste finiscono per disgregarsi ed essere travolte da radicalismi, tribalismi, conflittualità, perdita di valori collettivi. Le stesse discipline personali di intensificazione dell'attenzione e di mindfulness sono un estremo tentativo di radicamento e ancoraggio a una realtà sempre più instabile, liquida, destrutturata. È certamente bene che le capacità di focalizzazione e consapevolezza siano educate e migliorate, ma un eccesso di enfasi su tali aspetti rischia di esaltare l'autoreferenzialità e di far perdere il contatto con il mondo.