Nell'ottobre del 1963, Nelson Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana: l'imputazione è di essersi battuto contro il regime dell'apartheid che schiavizza la popolazione nera del paese. Nel corso del processo, Mandela sfida gli accusatori dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l'uguaglianza. È condannato all'ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo ventisei anni di carcere durissimo, viene finalmente liberato e intraprende così il cammino che lo porterà a diventare il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana. In questi giorni, in cui il dibattito sulla discriminazione razziale domina le prime pagine dei giornali, Contro il razzismo ci consente di rileggere e di far tesoro delle parole alte e coraggiose di uno dei grandi eroi civili del nostro tempo.