Per commemorare la Primavera di Praga, lo scrittore e giornalista ceco Ludvík Vaculík (1926?-2015) decide nel 1968 di dedicare alla stagione primaverile reale e a quella metaforica dalla valenza politica un breve testo in prosa (fejeton) che sarebbe stato scritto in maniera sistematica a partire dal 1975, ogni anno, quasi sempre nel mese di marzo. Questi testi permettono all'autore di esprimere i suoi pensieri in modo acuto, ironico, a tratti divertente o adirato, intrecciando le osservazioni sul risveglio della natura con gli avvenimenti politici, culturali e personali allora attuali, nonché con i ricordi dell'infanzia vissuta negli anni democratici della Prima Repubblica, in uno splendido e coloratissimo collage letterario dal forte impatto emotivo. In quest'opera sono raccolti per la prima volta i fejetony dal titolo "La primavera è arrivata" scritti dal 1975 fino al 1989 (compreso l'inedito del 1979) e quello del 1968, che fanno da preambolo introduttivo a quella catena di testi letterari che si originerà a partire dal decennio successivo.