Gli indovinelli non sono solo giochi da bambini, ma anche prove d'astuzia in cui si sono da sempre cimentate le menti più argute. Come non aspettarsi allora che dalla sagacia napoletana non nascessero indovinelli altrettanto sorprendenti, furbeschi, specchio di una realtà contadina ormai viva solo nel racconto dei nonni? E Luciano Galassi questo prezioso retaggio lo raccoglie, perché non vada perduto, perché possiamo ancora rivivere quell'atmosfera allusoria ma al tempo stesso ingenua che forse meglio di tutto caratterizza il pensiero napoletano. Anche e soprattutto qui, infatti, è dato cogliere il peculiare modo di osservare la vita e le cose, la maniera disincantata e fatalistica di considerare le umane vicende, l'umorismo bonario e dissacrante nell'osservazione della realtà, l'indulgente comprensione - venata di scetticismo - verso la gente, il senso della vita e della morte legate fra loro come le due facce di una stessa realtà.