Oggi, a distanza di quarantacinque anni, abbiamo voluto pubblicare una nuova edizione del libro di Pasquale Lubrano dal titolo Signurì, Signurì. Tra gli scolari della Napoli che non conta, nella collana "Cronisti scalzi" per aprire una riflessione su quella stessa società che, ieri come oggi, è «nera di fumo e sporca di ingiustizie». Era gennaio del 1978, quando Pasquale Lubrano raccoglieva le esperienze della sua amica, Angela De Cimma, maestra in varie scuole elementari di Napoli e della provincia, in particolare con gli scugnizzi dei Quartieri Spagnoli. Questa pubblicazione nasce sotto la spinta della lettura della bellissima recensione al libro Signurì Signurì del giovane giornalista Giancarlo Siani, pubblicato sulla rivista «Il Lavoro nel Sud» nel giugno del 1979. Signurì, Signurì è un monito alla città di Napoli e all'intero Paese Italia; un invito a prendersi cura dei bambini, come fece «la giovane insegnante che fin dai primissimi giorni avvertì il disagio dei suoi ragazzi, quasi sempre ripetenti e analfabeti, conobbe l'emarginazione delle famiglia, la miseria di bambini che venivano a scuola per la fame».