Pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1971, "Gli abiti nuovi del presidente Mao" ha contribuito a sgonfiare il mito della Rivoluzione culturale cinese, ancora molto in voga tra gli intellettuali di sinistra e i militanti francesi dell'epoca. Il libro di Simon Leys analizza gli eventi accaduti nella Repubblica popolare cinese dal febbraio 1967 all'ottobre 1969, quando la Rivoluzione culturale era al suo apice e Leys si trovava a Hong Kong. L'autore si affida alla stampa cinese ufficiale, a quella di Hong Kong e alle testimonianze di numerosi rifugiati cinesi, riparati nella colonia britannica per sfuggire alle conseguenze della rivoluzione in corso, raccogliendo documenti e dichiarazioni e riportandoli nella cronaca, a tratti impietosa, di un evento che ha segnato per sempre la storia della Cina e del mondo intero.