Negli anni di questa ricerca, l'autrice ha viaggiato più volte dall'Italia all'Egitto seguendo le catene migratorie che legano alcuni villaggi egiziani alla città di Torino. All'interno di questo spazio transnazionale, ha indagato la vita delle famiglie e le norme sociali che regolano tanto le pratiche di mobilità, quanto la vita di chi continua a risiedere nei villaggi. Il libro descrive i tanti modi in cui la mobilità di massa influenza la quotidianità delle donne egiziane, siano esse ricongiunte, mogli che rimangono al Paese di origine o giovani ragazze che sposano un uomo che risiede all'estero. In maniera speculare a una letteratura che negli ultimi anni ha indagato l'esperienza di donne che emigrano da sole per motivi di lavoro, questo testo dà voce a una mobilità femminile che prende forma nella sfera familiare e restituisce centralità a donne che pensano la loro esperienza migratoria all'interno di precisi riferimenti culturali, sociali e religiosi.