Le vite sono precedute dall'impronta del padre. Quella di Abdallah Khezraji, protagonista fin dai primi anni Novanta della mediazione culturale a Treviso e in Veneto, eredita la carica rivoluzionaria di suo padre, Massaoud, che negli anni Cinquanta combatté per la liberazione del Marocco dal Protettorato Francese. Fondò la cellula partigiana Hilal (Mezzaluna) e a causa del suo impegno politico fu arrestato e condannato a morte. Trascorse tre anni in carcere in attesa della pena fino a che, nel 1956, con la fine del Protettorato francese, viene liberato e torna a prendersi cura della sua numerosa famiglia composta da tre mogli e diciannove figli. "Ho sempre sperato che Hilal, che in arabo significa mezzaluna, potesse risorgere per diventare simbolo di qualcosa di nuovo e costruttivo". Inizia così il racconto di Abdallah Khezraji che in queste pagine ci invita a conoscere i suoi innovativi percorsi e le sue efficaci strategie interculturali.