L'antico sapere druidico e la religione dei Celti ci sono pervenuti in modo frammentario e indiretto attraverso i racconti mitologici contenuti nelle fonti irlandesi e gallesi - trascritte però solo in epoca tarda da monaci e letterati cristiani - e negli scritti sui Galli di autori greci e romani, quali Diodoro Siculo, Luciano di Samosata, Strabone, Giulio Cesare e Plinio il Vecchio, tra gli altri. Questi racconti rappresentano l'accesso a un universo spirituale ricchissimo, misterioso, largamente incompreso, caratterizzato da una dimensione metafisica di grande complessità, interpretata e "trasmessa" per via orale dai druidi. Il volume di Jolif presenta in forma sintetica, ma rigorosa, gli aspetti più interessanti di questa tradizione - le sue origini nell'estremo Nord, il druidismo, le principali divinità, la nozione di sovranità, la simbologia animale e quella vegetale -, senza alcuna concessione a semplificazioni romantiche e in un costante raffronto con l'induismo, la tradizione più vicina nel panorama indoeuropeo, anche attraverso gli studi di Ananda K. Coomaraswamy.