La carta: un bene la cui presenza nella nostra vita e nella nostra storia è così importante che non ne abbiamo più una chiara consapevolezza. Ci sfugge, così come avviene sovente per tutto ciò che è così tanto grande e fondamentale nel nostro quotidiano. Il mondo intero ne è debitore a Cai Lun (Ts'ai Lun) che nella Cina della dinastia Han nel 105 d.C. presentava all'imperatore He Di un memoriale per illustrare il nuovo ritrovato. La novità fu così apprezzata che subito il suo uso si diffuse in tutta la Cina e in tutto l'Oriente. Nel 610, auspice l'imperatrice Suiko, fu introdotta anche in Giappone. Il fabbricare la carta divenne presto anche in Giappone, come già in Cina e in Corea, un'arte molto raffinata e molto specializzata e molti erano gli artigiani, intere famiglie, che vi si dedicavano. Ma non era un'attività facile e richiedeva molta professionalità e competenza. Dall'esigenza di formare e informare i fabbricanti di carta nacque questo "Manuale pratico della fabbricazione della carta", ideato dal cartaio Jibei Kunihigashi e stampato dai tipografi Onogi Ichibei e Umibeja Kwanbei nel 1798. Fornisce istruzioni pratiche su ogni aspetto, dalla coltivazione degli alberi adatti fino al trasporto e alla commercializzazione delle risme, passando da ogni fase della lavorazione. È illustrato da graziose incisioni di Tokei Yasuichuan che mostrano ogni dettaglio dei diversi momenti e sono spesso accompagnate da divertenti didascalie dielogico-narrative. Soprattutto traspare da questo piccolo trattato settecentesco una straordinaria devozione dell'autore nei confronti della carta, chiamata a compiere la nobilissima funzione di veicolo della civiltà. Proprio in considerazione della valenza della carta come supporto della memoria scritta di tutte le culture, nella collana Biblioteca ICOO si è voluto riproporre questo antico manualetto, quale omaggio alla carta e alla sua ineguagliata diffusione mondiale e interculturale.