In questo pionieristico saggio, Fredric Jameson mette radicalmente in discussione le convenzionali idee della sinistra su ciò che costituisce una società emancipata. Nel volume sostiene, tra le altre cose, l'importanza di una nuova forma di coscrizione universale, il pieno riconoscimento dell'invidia e del risentimento come sfide fondamentali per qualsiasi società comunista, nonché l'accettazione dell'impossibilità di superare la divisione tra lavoro e tempo libero. Secondo Jameson, per creare un nuovo mondo occorre innanzitutto cambiare il modo in cui lo si immagina: smettendo di sognare una società emancipata, l'autore innesca un dibattito stimolante sulle possibili alternative al capitalismo globale.