In una esposizione estroversa e coraggiosa, Icke svela la terribile realtà di una società che si crede libera, ma che invece è schiava di una prigione mentale ed emotiva fatta di pregiudizi, ottusità, paure, risentimenti, limitazioni... grazie alle quali una minuscola minoranza dirige il mondo secondo le proprie perversioni. Siamo stati noi stessi, ingenui e creduloni, a eleggere questa minoranza, composta da persone che offrono un'apparente sicurezza in cambio di una ancora più illusoria libertà individuale: uno scambio che ci ha tolto ogni capacità di scelte e di giudizio, trasformandoci in autentici robot. Io sono me stesso io sono libero rivela le conseguenze di questa mentalità robotica ed espone le tecniche potenti e sofisticate che particolari persone e organizzazioni usano per programmare il pensiero e le percezioni degli uomini. L'autore definisce tutto questo "un autentico colpo di stato contro la mente umana". Il testo può sconvolgere, perché è realmente incredibile quanto ci hanno fatto credere finora, ma essenziale per ritrovare la vera libertà individuale, abbandonando la "pecora" che è in noi.