Prendendo le mosse da una lettura del pensiero di Federico Chabod sui movimenti sociali, l'autore propone l'ardito ma illuminante accostamento tra due realtà, volontariato e movimenti di contestazione, che trovano nella storia d'Italia frequenti punti d'incontro. In controtendenza rispetto alla tradizionale riflessione accademica, che individua negli anni Sessanta le origini dei movimenti collettivi, viene indagato in quali momenti più remoti della storia nazionale i due fenomeni affondino le loro radici. Considerando il periodo che va dall'Unità a oggi, si cerca di capire quanto ci sia di originale e interessante nel cosiddetto "caso italiano", e quanto abbia contato, nella costruzione di un'immagine allarmante delle masse popolari, l'influenza di partiti di sinistra come il PCI. Con un linguaggio divulgativo, che conserva tuttavia la precisione e l'acume dello storico professionista, l'autore fa luce su un elemento costitutivo che ha contribuito alla conquista dell'Unità e che gioca ancora oggi un ruolo di fondamentale importanza nella società italiana.