Il conflitto ha dalla sua parte gli automatismi, i pregiudizi, i "pensieri semplici"; esso può contare sul fatto che dividersi, riconoscersi come nemici è la reazione più immediata. Stare insieme invece richiede la fatica dei "pensieri complessi"; stare insieme è un'arte, un'arte difficile e interminabile, che va coltivata e praticata senza mai illudersi di possederla una volta per tutte. A un secolo dall'annessione all'Italia e a quasi cinquant'anni dall'entrata in vigore della "Seconda autonomia", l'Alto Adige/Südtirol continua a essere in perenne oscillazione tra il rischio di un conflitto etnico e un modello di convivenza per certi versi all'avanguardia. Una terra abitata e animata da diverse comunità e identità, concorrenti e complementari allo tempo stesso, e nella quale si delineano le sfide che attendono l'intera Europa: il fenomeno dell'immigrazione, le politiche di integrazione, la necessità di nuovi istituti giuridici da una parte; la rottura della coesione sociale, il richiamo alla compattezza etnica e il mito delle "piccole patrie" dall'altra. Stare insieme tra persone di lingua e cultura diverse non è una condizione naturale, ma un'arte da apprendere. È un percorso a volte faticoso, che richiede rinunce e compromessi da parte di tutti, ma anche ricco di soddisfazioni per gli individui e le società che intendono affrontarlo. Questo appassionato pamphlet vuole offrire strumenti concettuali e indicare modalità e opportunità per una ridefinizione del concetto stesso di identità. Edizione aggiornata e ampliata.