Il tempo contadino del passato era un tempo ciclico, legato all'avvicendarsi ripetitivo dei lavori agricoli in combinazione con l'alternarsi delle stagioni. Per affrontare la sfida quotidiana tra l'uomo e le forze della natura la cultura contadina faceva ampio ricorso all'osservazione ripetuta del cielo, della luna, del sole e delle stelle, che insieme con l'esperienza, quella vissuta e quella tramandata, costituivano il nocciolo delle conoscenze meteorologiche in grado di consentire qualche modesta previsione del tempo locale. Concordati ai santi del giorno e alle festività del calendario ecclesiastico, modi di dire e proverbi offrivano un importante supporto mnemonico e indicazioni sicure sui periodi migliori per i lavori nei campi. La raccolta, ampia ma non esaustiva, si propone di ripercorrere le tracce nitide del rapporto secolare, ormai in via d'estinzione, tra un certo modo di stare al mondo dei contadini veneti e un ambiente ostile e nello stesso tempo generoso.