La condizione di chi vive non avendo una dimora stabile è da considerarsi come una delle forme più gravi di povertà estrema e di esclusione sociale. Quello delle persone senza fissa dimora è un fenomeno incalzante, in costante aumento. Quanto più un Paese si sviluppa e quanto più è preponderante l'industrializzazione al suo interno, tanto più la popolazione che vive in condizioni disagiate e in povertà tende ad aumentare. Secondo i dati più recenti si calcola che in Europa ci siano 495 milioni di persone, di queste almeno 3 persone su 10.000 vivono senza fissa dimora (0,03%). Questo libro parte dall'analisi psicologica dei senza tetto, evidenzia come queste persone facciano a vivere in strada, come si organizzino le giornate, quali abilità sfruttino per mantenere la loro sopravvivenza e quali meccanismi psicologici rendano tollerabile una tale condizione di vita. Prosegue con delle ipotesi di intervento che permettano a queste persone di ricominciare partendo dalle loro risorse e non dai deficit, per comprendere e legittimare interventi che operino per un reinserimento sociale basato sul riconoscimento dell'autonomia e sulla capacità di determinazione.