Mark Gevisser racconta dieci anni di viaggi e indagini lungo la "linea rosa", la nuova frontiera fatta di Stati e città in cui si stanno ridefinendo i rapporti e le identità di genere, in un mondo che mai come ora, nell'epoca di internet e dei social media, è stato tanto permeabile ai contatti e agli scambi. In una continua tensione tra tutela e repressione, apertura all'internazionalizzazione e rivendicazione dei valori tradizionali, Gevisser ci rivela che cosa significa essere "queer" oggi, a Nairobi, a Città del Capo, in Messico, in Russia, a Delhi, a Tel Aviv o a Ramallah. Un monumentale resoconto che ci fa capire come tutto sia cambiato in pochissimi anni: se il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la transizione di genere sono legali e accettati in alcuni Stati, in altre aree geografiche le leggi che criminalizzano l'omosessualità e la non conformità di genere sono state persino rafforzate. I cambiamenti culturali e geopolitici hanno mutato gli orizzonti, definito un nuovo senso dell'identità, ma hanno anche portato sfide, paure e contraddizioni che, al di là dei contrasti di genere, investono l'equilibrio tra globale e locale, tra innovazione e tradizione. Come si definisce l'identità personale quando per la prima volta possiamo scegliere di vivere in un mondo diverso da quello in cui siamo cresciuti? Come si prende in mano la propria vita quando l'affermazione della propria identità costringe a fuggire o a lottare per la sopravvivenza? Linee rosa si stanno tracciando nell'opinione pubblica, in politica e in tribunale, dividendo le società e la vita delle persone che lottano per affermarsi in queste nuove guerre culturali. Per ogni Paese, una storia: dalla coppia di donne omosessuali che ha aperto un locale gay al Cairo, alla madre transgender che a Mosca lotta per la custodia di suo figlio; fino ai rifugiati gay di Malawi e Uganda. Raccontare la storia di queste persone è, per l'autore, "un debito nei confronti dell'amore".