A oltre dieci anni dall'uscita di 'O mellone chino 'e fuoco, Luciano Galassi torna a dar voce agli ambulanti napoletani, al loro variopinto teatro di gridi e richiami. E così, tornano alla memoria mestieri ormai estinti, o in via d'estinzione, nei virtuosismi linguistici di quei venditori le cui voci sembrano ancora riecheggiare nei vicoli di Napoli e che raccontano di un passato neanche troppo lontano: testimoni di una suggestiva epoca della città, con la sua economia, le abitudini, i ritmi ed i gusti. Si tratta per lo più di prestatori ambulanti di servizi; categoria quest'ultima rimasta estranea al precedente lavoro, di cui il volume costituisce l'ideale prosieguo e l'integrazione.