Da oltre vent'anni a Rondine, piccolo borgo distante pochi chilometri da Arezzo, esiste uno studentato internazionale dove giovani provenienti da paesi in conflitto, dunque potenzialmente nemici, vivono, studiano e insieme progettano un futuro di riconciliazione. Prendendo le mosse da questa esperienza eccezionale, che nel 2015 ha meritato la candidatura ufficiale al premio Nobel per la pace, gli autori di questo volume riflettono sulla cultura della relazionalità, con l'obiettivo di inquadrare il cambiamento di mentalità del Metodo Rondine nell'approccio al conflitto. Ne emerge una ridefinizione della relazione come legame stabile, basato sulla fiducia tra individui capaci di riconoscere l'esperienza conflittuale durante il tempo di cura reciproca, accettando di essere messi alla prova dei cambiamenti.