Una cucina semplice e genuina, fatta di ricette tramandate da madre in figlia, da una generazione all'altra, con un unico obiettivo: sfamare e sostenere quanti avevano un lavoro da svolgere utilizzando ciò che si aveva in casa e nell'orto. E sicuramente il maiale è stata una risorsa alimentare importante che oltretutto richiedeva poco per il suo mantenimento. Oggi nonostante una cultura sempre più globalizzata la sua carne continua ad essere la più utilizzata nella nostra terra, dalla cucina della nonna alla cultura degli insaccati, dalle carni fresche a quelle conservate, ai tanti sughi, il maiale è alla base dell'enogastronomia calabrese. Parlare quindi di questo animale bandito, vituperato, accusato di ogni sorta di maleficio che continua ancora oggi imperterrito a grufolare e allietare i palati di noi calabresi (e non solo) con i suoi tanti sapori è stato per me quasi un obbligo per non dimenticare quei piatti che hanno deliziato ricchi e poveri, contadini e uomini di scienza e per far conoscere i tanti salumi calabresi che tutto il mondo ci invidia.