Abbiamo tutti la vaga sensazione che i social media facciano male alle nostre menti, ai nostri figli e alle nostre democrazie. Ma la verità è che la sua portata e il suo impatto sono molto più profondi di quanto abbiamo capito. Basandosi su anni di cronaca internazionale, Max Fisher racconta la storia avvincente e irritante di come Facebook, Twitter, YouTube e altri social network sfruttassero le fragilità psicologiche per creare gli algoritmi che spingono gli utenti di tutti i giorni a opinioni estreme e, sempre più, ad azioni estreme. Come dimostra Fisher, i principi fondanti delle aziende, combinati con un'attenzione limitata alla massimizzazione del coinvolgimento, hanno portato a un mondo destabilizzato per tutti.