Con questo libro si è voluto porre l'accento sul fenomeno molto complesso e controverso della maternità surrogata in quanto, seppur vietata nel nostro ordinamento dall'art. 12, comma 6, L. 40/2004, trova implicazioni fattuali e giuridiche all'interno di esso alla luce del crescente ricorso a tale tecnica nei Paesi stranieri ove la stessa è consentita. Il dibattito italiano sulla gestazione per altri, vietata tanto a titolo oneroso quanto a titolo gratuito si è caratterizzato per le forti contrapposizioni presenti sia nella giurisprudenza che nell'opinione pubblica, reso ancor più complesso dall'accesso di massa alle tecnologie riproduttive e alla paura che si è insinuata nell'opinione pubblica di giungere ad una sorta di industria della riproduzione umana su commissione ("reproductive supermarket"). Qualunque sia l'angolo visuale con cui si decide di guardare al fenomeno della gestazione per altri, sia esso di natura politica, etica o tecnico-giuridica, non si può approdare all'assunto per cui "i figli non si comprano" o "bisogna vietare la maternità surrogata" senza con ciò banalizzare enormemente un tema molto complesso e controverso ma che merita di essere affrontato analizzando tutte le sfaccettature di cui si compone. Tra di esse emergono prepotentemente l'impatto scientifico e tecnologico sulla riproduzione umana, il ruolo della retribuzione e del denaro, strettamente connesso alla manifestazione del consenso dell'intraprendere la gravidanza da parte della donna portatrice e, tema centrale nella presente opera, il diritto all'autodeterminazione sia alla genitorialità che all'utilizzo del corpo femminile. La disquisizione sulla gestazione per altri non può prescindere, inoltre, la condizione delle donne che decidono di svolgere il ruolo di "madre surrogata" che cambia drasticamente a seconda dello Stato in cui si trovano, rispecchiando la condizione femminile in senso giuridico e sociale di quella specifica realtà, sia perché i maggiori problemi sul tema sorgono allorquando, non essendoci nei diversi Paesi il medesimo trattamento giuridico rispetto l'utilizzo di questa tecnica, lo status di figlio così acquisito oltrepassa un confine e arriva in un altro. Si è deciso, per tali ragioni, di analizzare la disciplina di alcuni tra i paesi più evoluti in tema di gestazione per altri, dove questa pratica si svolge da anni e con stringenti e tassativi parametri normativi, e metterla a confronto con quelle realtà, meno evolute e molto meno "democratiche", dove il dettato normativo è scarso e dai contorni confusi. Ad oggi il nostro ordinamento prevede soltanto il divieto della maternità surrogata in Italia lasciando senza disciplina alcuna un fenomeno che sta prendendo sempre più piede. Infatti rimane senza risposta il quesito in base al quale una volta che il figlio è comunque nato da quella pratica vietata, come può essere tutelato? L'adozione in casi particolari, alla luce dell'evoluzione giurisprudenziale, non è una tutela completa perché fa nascere una discriminazione tra quei figli che sono nati senza la maternità surrogata. A questo punto si attende fiduciosi un intervento legislativo che colmi in vuoto di tutela pesantemente insistente nel nostro Paese.