Roberto Festorazzi, con questa opera, colma una gigantesca lacuna storiografica, in quanto non esiste alcuna pubblicazione che documenti la genesi del comunismo italiano come una vicenda di straordinaria criminalità politica. L'autore ha voluto dimostrare, non soltanto la totalmente illegale conquista del Partito comunista, da parte di Antonio Gramsci, con la brutale liquidazione del fondatore e primo leader del partito, Amadeo Bordiga. Ma, soprattutto, con molti documenti, e con illustrazione di centinaia di casi individuali di vittime e carnefici, ha voluto provare che Togliatti, e la leadership staliniana del Partito comunista, a partire dal 1928-30, misero in atto una collaborazione sotterranea, e sistemica, con gli apparati repressivi dello Stato fascista, per annientare, in Italia, la vecchia corrente dell'ex leader defenestrato Bordiga, e più in generale tutti i quadri dirigenti e i militanti del partito che si opponevano allo stalinismo. L'autore sostiene che la "purga" di Togliatti fu condotta con una vera e propria strategia di "delazione di massa" che fornì al regime gli elementi utili a smantellare la presenza organizzata del partito clandestino.