Perché gli chef stellati sono adorati come divi e divini? Perché gli aspiranti cuochi s'inginocchiano alla loro tavola? Perché la cucina riceve ormai il rispetto di un culto religioso? Nel rapporto col cibo qualcosa ci è sfuggito di mano: in rete e in tv il cibo straripa e noi siamo diventati i paparazzi di ciò che mangiamo. Ma non stiamo esagerando? Un tempo la gola era un peccato, poi declassato a dispiacere a causa dei chili in eccesso. Oggi essere golosi è un comportamento lecito, per alcuni un vezzo, per tutti comunque un diritto. L'orizzonte intellettuale non supera ormai l'altezza del frigo. Forse accendere un nuovo falò delle vanità sarebbe esagerato ma abbassare il fuoco del fornello è consigliabile. "Le sacre fritture" è un libro leggero scritto in punta di forchetta, condito con ironia e farcito di gustosi calembour, che osserva i costumi, i personaggi e i vizi di un'Italia che ha smesso di pensare in grande e preferisce pensare in grasso.