La Tv a bassa definizione implica una società opulenta, un consumismo sfrenato, condizioni sociali e individuali squilibrate e ritmi massacranti sul piano esistenziale. Lo sviluppo dei media digitali potrebbe mettere degli argini produttivi ed energetici alla dissipazione consumistica, maturata a partire dal secondo dopoguerra, anche perché l'accento è ora posto sull'informazione più che sul prodotto. Il consumismo è paradossalmente antieconomico ed è troppo costoso in termini umani, ambientali ed esistenziali; l'informazione invece è ecologica e il bisogno di consumare e godere potrà essere per molti tipi di beni del tutto virtuale. La rivoluzione digitale dei media, tuttavia accentua la freddezza nelle relazioni umane e porta con se molti problemi ancora da valutare con attenzione. La tecnologia digitale effettivamente cede bottoni di comando e scelta all'utenza ma l'interazione ha un prezzo molto alto.